Boss festeggia le nozze d’argento nella chiesa dov’è seppellito Falcone. Il prete: «Non sapevamo chi fosse» ma incassa l'offerta

Il boss Tommaso Lo Presti, scarcerato alla fine del 2023, ha celebrato le nozze d’argento nella chiesa di San Domenico di Palermo

Video

di Redazione web

Per molti cittadini è un vero e proprio oltraggio, per altri - complici o omertosi - il silenzio è d'oro. Quello che è certo è che i mafiosi siciliani continuano ad ignorare le scomuniche lanciate dai vescovi e provano a rientrare in chiesa. Il boss Tommaso Lo Presti, scarcerato alla fine del 2023, l’ha fatto in modo eclatante: è riuscito a organizzare la messa per le nozze d’argento nella chiesa di San Domenico, il pantheon di Palermo dov’è sepolto il giudice Giovanni Falcone.

La Repubblica scrive che si è trattato di una «grande beffa» quella che si è consumata il 15 aprile, considerato che pure la moglie di Lo Presti è una mafiosa, arrestata e condannata per essere stata la cassiera dell’influente famiglia di Porta Nuova, che opera nel centro città. Mafiosa e manager, raccontano le intercettazioni del nucleo Investigativo dei carabinieri: quando il marito era in carcere attuò una severa spending review nel clan, per rilanciare gli affari di droga e le estorsioni.

La celebrazione

Cosa nostra di Palermo ha ottenuto per la sua coppia e ottenuto la benedizione della Chiesa davanti alla tomba del nemico numero uno della mafia e poi ha rilanciato foto e video sui social.  «Ma noi non sapevamo chi fossero», allarga le braccia padre Sergio Catalano, il rettore di San Domenico. «L’abbiamo saputo dopo aver letto la notizia su internet.

Noi non possiamo certo chiedere il certificato penale a chi entra in chiesa. Spettano ad altre istituzioni i controlli».

L'offerta

Perché nessuno ha fermato la cerimonia in chiesa? Il tribunale di sorveglianza si è limitato a negare un permesso serale al boss Lo Presti, che è attualmente sorvegliato speciale e deve rientrare a casa entra una certa ora. Così, invece, della cena, il capomafia e la moglie hanno organizzato un pranzo di festeggiamento, allietato da due cantanti neomelodici, Natale Galletta e Giusy Attanasio. Però prima di lasciare la chiesa hanno lasciato un’offerta, che gesto gentile. «Non conosco la cifra esatta, ma credo sia un’offerta nella norma», dice il rettore a la Repubblica di San Domenico. Il padre domenicano ha dichiarato al cronista che anche se conosce l'identità delle persone benedette, non resituirà l'offerta: «E perché dovrei? Le offerte sono tutte destinate a fare del bene». 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Aprile 2024, 15:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA