Cinzia Leone racconta la malattia: «Ho vissuto solo per guarire. Ci ho messo 30 anni ma l'ho fatto». Come sta oggi

L'attrice comica durante l'intervista condotta da Silvia Toffanin ha raccontato aspetti inediti della sua vita

Cinzia Leone racconta la malattia: «Ho vissuto solo per guarire. Ci ho messo 30 anni ma l'ho fatto» Come sta oggi

di Cristina Siciliano

Cinzia Leone, lontana da tempo dal mondo del cinema e della televisione, è stata ospite di Silvia Toffanin a Verissimo durante la puntata di sabato 4 maggio. L'attrice nel 1991 fu colpita da un aneurisma all’arteria basilare che l’ha costretta a un percorso riabilitativo durato diversi anni. «Sono preoccupata perché quando entro nelle trasmissioni mi irrigidisco e zoppico. Dovrei entrare ballando», ha spiegato Cinzia Leone alla conduttrice.

Le parole di Cinzia Leone


Cinzia Leone ha parlato della malattia che l’ha colpita il 21 dicembre del 1991: un aneurisma congenito all'arteria basilare e un conseguente ictus. «Mi hanno salvato la vita - ha spiegato Cinzia Leone a Silvia Toffanin -. Il motivo? Quel giorno non volevo uscire di casa perché mi girava la testa. E invece, sono andata alla prima del film, mi sono sentita male e mi hanno portata in ospedale e lì mi hanno trovato questo aneurisma congenito dell’arteria basilare che è il peggiore che ci potesse essere. Grazie a quell'uscita sono stata salvata. Mi sono operata negli Stati Uniti obbligatoriamente. Sono stata per un lungo periodo al San Camillo a Roma ma ho pochi ricordi.

Non potevo restare lì perché ci voleva un macchinario apposito per l'operazione e quindi sono andata negli Stati Uniti. Dopo io ho vissuto solo per guarire. Ci sono voluti 30 anni ma l'ho fatto».

«Questa è stata la cosa più interessante della mia vita - ha continuato Cinzia Leone -. Io volevo solo riprendere il mio lavoro. Ci ho messo 30 anni per guarire. Io non potrò mai smettere di fare teatro però. Oggi non lo so come sto ma vivo. Sto scrivendo il prossimo spettacolo che si intitola "La grande rabbia". Io non ho un sentimento di rabbia però e non ho paura degli altri. Non ho intenzione di passare questi anni a recriminare niente a nessuno. Ci sono io e la mia voglia di ricominciare a fare questo mestiere. La vita mi rende felice in molti aspetti».


L'infanzia

«La mia infanzia è stata vivace - ha spiegato Cinzia Leone -. Mi ricordo delle camminate nei campi bellissime. I ricordi da bambina sono quelli più forti. All'età di otto anni ho perso papà, lui aveva 39 anni. Mi ricordo di lui perfettamente ed è stato un grande dolore che è arrivato troppo presto».


Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Maggio 2024, 18:21
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