Vittorio Sgarbi candidato alle europee con FdI: «Servono i voti e io ce li ho, ne ho parlato con Meloni subito dopo le dimissioni»

L'ex sottosegretario alla Cultura: «Spero di correre nel Nord Est, dove nel '99 conquistai 100 mila preferenze»

Vittorio Sgarbi candidato alle europee con FdI: «Servono i voti e io ce li ho, ne ho parlato con Meloni subito dopo le dimissioni»

di Redazione web

Vittorio Sgarbi candidato alle elezioni europee con FdI. Dopo le dimissioni forzate da sottosegretario alla Cultura, a seguito delle contestazioni dell'Antitrust per incompatibilità, l'ex sosttosegretario non ha perso tempo a rilanciare la sua carriera politica. Una mossa che coglie di sorpresa molti nel centrodestra, soprattutto considerando le pressioni esercitate per le sue dimissioni dal governo.

I voti

«Non si danno ricompense. Qui servono voti e io li porterò: spero di correre nel Nord Est, dove nel '99 conquistai 100 mila preferenze», dice Sgarbi, che rivela di aver discusso la possibilità di una sua candidatura con la premier Giorgia Meloni e con Ignazio La Russa, fondatore di FdI e oggi presidente del Senato, subito dopo le sue dimissioni. «La candidatura a Bruxelles è un tema su cui potremo discutere...

E loro sono stati di parola», dice. «Oggi vado a capire quale è la circoscrizione scelta per me», conclude rimandando a una conferenza stampa. 

Le dimissioni

La sua carriera politica era stata messa in discussione quando l'Antitrust aveva rilevato che Sgarbi, oltre al ruolo di vice ministro della Cultura, aveva «esercitato attività professionali in veste di critico d’arte, in materie connesse con la carica di governo, a favore di soggetti pubblici e privati», violando così la legge n. 215 del 20 luglio 2004. Questo aveva portato Sgarbi a rassegnare le dimissioni, ma non senza annunciare battaglia legale: «A febbraio ho dato le dimissioni, perché l'Antitrust mi aveva contestato l'incompatibilità con un provvedimento. Ma a breve verrà resa giustizia anche su questo atto: ho presentato ricorso al Tar e a luglio arriverà la sentenza».


Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Aprile 2024, 12:07
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