Fedez in tribunale contro il Codacons: «Un giorno in pretura, proteggimi». E tira fuori i muscoli: «Il presidente invidioso dei miei addominali»

Il rapper a Roma dopo aver chiesto di essere sentito dal gup in merito alla denuncia per calunnia intentata dall'associazione dei consumatori

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di Redazione web

Fedez a Roma, e non si tratta dell'ultima meta scelta per i suoi viaggi da single. Accompagnato dall'immancabile assistente Eleonora Sesana, il rapper ha dovuto raggiungere la Capitale per un appuntamento in Tribunale. A spiegarlo è stato lui stesso nelle storie di Instagram: «Un giorno in pretura, proteggimi», scrive su una foto in cui mostra il dito medio, per poi aggiungere «direzione Roma per l'ennesimo processo inutile contro quella associazione inutile». Il riferimento è al Codacons: è fissata infatti per oggi, lunedì 6 maggio, la deposizione del cantante davanti al gup che dovrà decidere se mandarlo o meno a processo dopo la denuncia per calunnia presentata dall'associazione dei consumatori. 

Fedez-Codacons

A giudicare dalle storie pubblicate su Instagram, Fedez sembra impaziente di fornire la sua versione dei fatti davanti al giudice, e ci scherza su insieme alla sua assistente. «Cosa facciamo oggi, prof?», dice lei citando un famoso cartone animato per bambini, «quello che facciamo tutte le sere, Mignolo: cercare di non farci condannare dal Codacons», risponde lui parafrasando la frase cult.

E ancora, coinvolge un impiegato dell'hotel chiedendogli chi abbia ragione nella disputa, per poi pubblicare un selfie allo specchio in cui scrive: «Il presidente del Codacons è geloso dei miei addominali». La frecciatina a Carlo Rienzi è servita.

Il processo

Il Codacons ha denunciato Fedez per calunnia in merito a una questione che risale al 2020. Secondo il rapper, l'associazione dei consumatori durante l'emergenza pandemica avrebbe pubblicato un banner ingannevole sul proprio sito relativo a una raccolta fondi. Lo aveva spiegato anche durante una puntata di Muschio Selvaggio: «Questi hanno fatto una roba durante la pandemia. Un banner con scritto ‘Dona per il Coronavirus’. Al Codacons. Ovviamente, una cosa così lascia intendere che se tu doni i soldi a loro, loro avrebbero fatto qualcosa di concreto sul coronavirus. Siamo d’accordo, giusto? È pacifico questo. In realtà, tu donavi i soldi a loro e il Codacons non si occupa di sanità. Ho detto che quantomeno è torbido». Così Fedez ha presentato denuncia, ma le accuse sono state archiviate e il Codacons lo ha controdenunciato per calunnia. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Maggio 2024, 21:34
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