Studenti dipendenti dallo smartphone, l'idea del preside: «A scuola 12 ore, dalle 7 alle 19, per stare lontani dai telefoni»

«Se non lo facciamo, ci troveremo di fronte a un problema generazionale nei luoghi di lavoro e nella società»

Studenti dipendenti dallo smartphone, l'idea del preside: «A scuola 12 ore, dalle 7 alle 19, per stare lontani dai telefoni»

di Redazione web

«I miei studenti sono dipendenti al 100% dallo smartphone». Stanco di vedere i ragazzini con gli occhi incollati agli schermi dei loro telefoni e preoccupato per le conseguenze che tanta esposizione può avere su degli individui in piena fase di formazione, il preside di una scuola superiore ha pensato a una soluzione drastica. Allungare l'orario della giornata scolastica a 12 ore. Gli studenti, secondo il nuovo piano, dovrebbero arrivare alle 7 del mattino e rimanere fino alle 19, impegnandosi in attività extracurriculari come, basket, arte, teatro e cucina, anziché trascorrere il loro tempo libero immersi nei dispositivi elettronici a casa.

I pericoli nello smartphone

L'audace tentativo di combattere la dipendenza da smartphone tra i giovani, arriva da Andrew O'Neill, preside dell'All Saints Catholic College di Notting Hill, a ovest di Londra. Il dirigente scolastico, in un'intervista con il Times, ha rivelato di aver scoperto comportamenti allarmanti nei telefoni sequestrati agli studenti, inclusi atti di ricatto e cyberbullismo. «Alcune delle cose più scioccanti che abbia mai visto» sono state trovate sui telefoni degli studenti, ha detto O'Neill, descrivendo come gli smartphone stiano contribuendo a creare una generazione di giovani apatici e ansiosi.

Già dal 2016, All Saints ha proibito agli studenti di portare i telefoni in classe, permettendo però che siano conservati in borse o armadietti. O'Neill ha sottolineato come molti studenti siano vittime di crimini online come cyberbullismo e sexting. Ha anche espresso preoccupazione per la crescente difficoltà dei giovani di stabilire relazioni autentiche e dirette, preferendo interazioni online che spesso si protraggono fino a tarda notte.

Le famiglie

Il preside ha osservato un deterioramento nelle abilità sociali di base come il contatto visivo e la capacità di intavolare conversazioni. «Abbiamo un problema a lungo termine che dobbiamo risolvere», ha dichiarato O'Neill. «Se non lo facciamo, ci troveremo di fronte a un problema generazionale nei luoghi di lavoro e nella società». Il preside spera che queste iniziative permettano agli studenti di vivere un'infanzia più simile a quella che lui ha avuto, giocando all'aperto invece di ritirarsi nelle loro camere con i loro telefoni. Ha anche sollecitato i genitori a prendere un ruolo più attivo nel mantenere i propri figli al sicuro online, suggerendo che la mancata supervisione dovrebbe essere segnalata ai servizi sociali o portare a conseguenze legali.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Aprile 2024, 10:27
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