Michela Andretta, morta in clinica a Roma a 29 anni: non c'era la rianimazione (e per la legge è consentito)

Nella Capitale solo le strutture più grandi ne sono dotate. La ragazza è deceduta durante la rimozione di un angioma, intervento considerato di routine

Michela , morta in clinica a 29 anni: non c'era la rianimazione (e per la legge è consentito)

di Giampiero Valenza

Ci sono interventi e interventi. E, a seconda della complessità dell'operazione chirurgica, si seguono diversi protocolli. Nei casi meno gravi accanto alla sala dell'intervento può non esserci la rianimazione o il reparto di terapia intensiva. Come nella storia di Michela Andretta, 29 anni da compiere, che sarebbe morta dopo una rimozione di un angioma alla clinica Fabia Mater. Un'operazione di routine che solitamente rientra tra quelle "elettive" (cioè, programmate) che quindi vengono definite e scandite nel tempo grazie a un chirurgo che analizza tutta una serie di fattori e, prima di far andare sotto i ferri, può chiedere anche alcuni approfondimenti diagnostici. Solo dopo che ha tutti gli ok necessari, si procede. Tutto questo dipende dal caso che ha davanti. Un angioma, tanto per dare un termine di paragone, può essere rimosso anche a livello ambulatoriale. E dietro questo nome - angioma, appunto - si riunisce una galassia di tumori benigni. La più celebre era la voglia che aveva in testa l'ex leader sovietico Mikhail Gorbachev, ma poi ci sono anche le protuberanze più o meno vistose che, comunque, devono essere controllate da un medico. E poi tante altre fattispecie. Michela poteva essere salvata con la presenza di una rianimazione o di un reparto di cure intensive? Al momento è impossibile dirlo.

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Il piano

Nella Regione ci sono 1.779 posti letto di chirurgia generale divisi tra ospedali e cliniche. Di questi, 814 sono quelli del mondo privato convenzionato: 780 ordinari e 34 in day hospital. In sostanza, il 45% del posti letto è nelle realtà piccole e grandi del pilastro non direttamente gestito dallo Stato ma sottoposto a una rigida sorveglianza del mondo pubblico.

Le piccole cliniche sono una realtà storica anche nella Capitale e che, spesso, hanno concentrato la loro attenzione su alcune particolari specialità: nella Asl Roma 1 quattro arrivano al massimo ad avere 35 posti letto, nella Roma 2 cinque non superano i 50. Nella Roma 3, invece, due strutture non passano questo stesso livello. Fabia Mater, stando al Piano regionale della rete ospedaliera, è una clinica di media grandezza: conta 89 posti letto di cui 12 dedicati alla sua chirurgia generale, dieci ordinari e due in day hospital.

 

I controlli

Mauro Casanatta è il direttore generale di Aiop Lazio, l'Associazione italiana dell'ospedalità privata. «Tutte le strutture sanitarie sono sottoposte a controlli rigidi e scrupolosi da parte delle autorità - racconta - Noi li abbiamo periodici, ogni sei mesi, per controllare la qualità dell'assistenza, delle sale operatorie, dei reparti. È ancora presto per dire quali possono essere state le responsabilità. Solitamente in casi del genere vengono aperte indagini per analizzare i fatti (come accaduto in questa vicenda, ndr). Conoscendo la clinica non ho alcun dubbio a dire che è una realtà molto attenta e scrupolosa». Ci sono alcuni parametri molto rigidi per l'apertura delle camere operatorie, che passano anche attraverso una quota minima del personale che poi si trova davanti al lettino con il paziente. Soprattutto nelle realtà non ospedaliere e nelle cliniche che non hanno reparti d'urgenza, possono dunque non esserci rianimazioni come nelle grandi strutture. Ma il rischio zero, anche davanti a piccole operazioni, è praticamente impossibile da raggiungere. Il direttore generale di Aiop Lazio precisa che «anche per un intervento chirurgico considerato di routine può accadere una complicazione o un esito inaspettato. Purtroppo sono casi che avvengono in modo indistinto nelle piccole come nelle grandi realtà. Basti pensare, per esempio, che il 5 per cento delle infezioni si prende in camera operatoria».

 
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Maggio 2024, 08:44
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