Angela Celentano, "non sono io". Ecco Brissia
la donna a cui hanno rubato la foto

Angela Celentano, "non sono io". Ecco Brissia la donna a cui hanno rubato la foto
Celeste Ruiz non è mai esistita: la foto della donna che si pensava essere Angela Celentano era stata rubata a Brissia, una psicologa messicana di 35 anni intervenuta in diretta a "Chi l'ha visto?". "Io sono Brissia, non sono Angela Celentano. Avevo 20 anni quando è stata scattata quella foto, ma ho accettato lo stesso di fare il Dna. Mi è dispiaciuto spezzare il cuore ai suoi genitori ma io so chi sono, so chi sono i miei genitori".





"Mi hanno avvisato i miei amici, credevano fossi scomparsa io. Poi ho contattato il sito della famiglia di Angela Celentano... Mia figlia si è spaventata vedendo la mia foto in TV. Ho portato ai genitori di Angela un disegno che lei ha fatto per loro", ha detto. Era tutto una finzione. 

Nella puntata esprime il suo personale rammarico per l'accaduto il ministro Orlando: "Abbiamo fatto quanto promesso, esercitando tutte le pressioni possibili sul governo messicano affinché collaborasse nella ricerca e nell'identificazione di Celeste Ruiz. Purtroppo non si tratta della persona che cercava l'Italia e c'è rammarico per questo risultato, ma la Procura di Torre Annunziata continuerà a fare il possibile per scoprire la verità".

Il ministro della Giustizia parla della bambina scomparsa il 10 agosto 1996 durante una gita sul monte Faito. E non cela il proprio dispiacere per l'esito dell'inchiesta su Celeste Ruiz, la giovane messicana che nel 2010 dichiarò di essere Angela e di non voler essere più cercata.

Pochi giorni fa, infatti, magistrati e forze dell'ordine hanno fatto luce sulla fotografia inviata dalla fantomatica Celeste ai Celentano sette anni fa: quel volto sorridente, con i lineamenti così simili a quelli di Angela e delle sorelle, appartiene a una psicologa messicana residente in Francia alla quale ignoti hanno rubato l'immagine del profilo su Facebook. L'epilogo ha profondamente scosso la famiglia Celentano, finora convinta della bontà della pista messicana, e la stessa psicologa, che è stata sentita dai magistrati della Procura di Torre Annunziata e ha poi voluto abbracciare i genitori di Angela. Il capo dei pm oplontini Alessandro Pennasilico, però, ha assicurato che le indagini sono destinate a proseguire: "Stiamo rivedendo i passaggi meno chiari della vicenda, non tralasceremo nulla".

Anche su quest'aspetto il ministro Orlando interviene nel corso dell'intervista a "Chi l'ha visto?": "Le parole del procuratore sono le parole dello Stato. Il suo impegno, che ha caratterizzato tutti questi anni, proseguirà. Naturalmente c'è una distinzione di competenze. Le indagini deve farle la Procura, noi dobbiamo mettere a disposizione i mezzi necessari a intervenire quando queste stesse indagini vanno al di là del territorio nazionale. Questo è stato il caso. Siamo di fronte a una Procura che farà tutto ciò che è possibile per raggiungere la verità".
 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Maggio 2017, 22:49
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