Papa Francesco e i complotti in curia. «Un'anziana ad una udienza mi disse che là dentro pregano contro di me»

Sul palco degli Stati Generali della Natalità il pontefice torna a ironizzare sulla tendenza cospiratoria

Papa Francesco e i complotti in curia. «Un'anziana ad una udienza mi disse che là dentro pregano contro di me»

di Franca Giansoldati

Agli Stati Generali della Natalità Papa Francesco termina il suo lungo ed appassionato discorso chiedendo alla platea prima di congedarsi di pregare per lui «ma non contro, a favore», ripetendo che bisogna farlo a favore. Poi scherzando rileva alla platea un piccolo eloquente episodio, di quelli che possono capitare per caso a margine di un incontro pubblico e che offrono sprazzi di luce illuminando zone oscure. «Vi voglio raccontare una cosa, un po' di tempo fa stavo finendo una udienza con tante persone quando a venti metri da me ho intravisto una vecchietta. Occhi bellissimi e simpatica, così mi sono avvicinato. Le ho chiesto come si chiamasse, quanti anni avesse. Mi ha risposto che aveva 87 anni. Al che le ho replicato: ma cosa mangia per essere così forte. E lei mi ha spiegato che faceva ancora i ravioli a mano e mi ha pure dato la ricetta dei suoi ravioli. Salutandola ho detto anche a lei, come faccio sempre per scherzare, di pregare per me e non contro. E lei: Santità stia attento perchè là dentro gli pregano contro. Una vecchietta furba eh? Un po' anticlericale...». Quel “là dentro” sottolineato dall'intervento spontaneo sul palco era ovviamente riferito alla curia, luogo di intrighi, complotti e cospirazioni secondo il cliché tradizionale che però viene avvalorato spesso  anche il pontefice argentino. 

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Non è difficile, infatti, aver ascoltato Bergoglio in questi dieci anni mentre con una punta di amarezza parlava della presenza di ambienti a lui ostili fino a immaginare congiure di palazzo e una certa aria di pre conclave. Durante il viaggio in Slovacchia, due anni fa, disse che mentre era in ospedale aveva saputo di trame per preparare la sua sccessione. «Nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il conclave. Pazienza! Grazie a Dio, sto bene» disse.

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Ai gesuiti della Civiltà Cattolica l'anno scorso, invece, riferì di come sia  prassi scrivere la lettera delle dimissioni all'inizio del  pontificato. «E' vero che io ho scritto le mie dimissioni due mesi dopo l’elezione e ho consegnato questa lettera al cardinale Bertone.

Non so dove si trovi questa lettera. L’ho fatto nel caso che io abbia qualche problema di salute che mi impedisca di esercitare il mio ministero e di non essere pienamente cosciente per poter rinunciare. Questo però non vuol affatto dire che i Papi dimissionari debbano diventare, diciamo così, una moda, una cosa normale. Benedetto ha avuto il coraggio di farlo perché non se la sentiva di andare avanti a causa della sua salute. Io per il momento non ho in agenda questo. Io credo che il ministero del Papa sia ad vitam. Non vedo la ragione per cui non debba essere così. Pensate che il ministero dei grandi patriarchi è sempre a vita. E la tradizione storica è importante. Se invece stiamo a sentire il chiacchiericcio, beh, allora bisognerebbe cambiare Papa ogni sei mesi!».

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Anche in un recente libro intervista Francesco rivelò che c'erano cardinali che volevano fargli una specie di processo interno per le posizioni assunte ai tempi dell'Amoris Laetitia, l'esortazione post sinodale sulla famiglia. A difenderlo scese in campo l'allora Papa emerito. Un'altra volta rispondendo ad una giornalista che in aereo gli chiedeva cosa ne pensasse di un volume uscito in Francia sui continui attacchi dei conservatori soprattutto negli Usa disse: «per me è un onore se mi attaccano gli americani».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Maggio 2024, 11:13
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