Manifestazione pro Palestina a Torino, scontri tra agenti e studenti: «Fuori i sionisti dall'università»

Sono sette i poliziotti rimasti contusi mentre le organizzazioni studentesche hanno denunciato feriti anche tra di loro

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Avevano annunciato che sarebbero scesi in piazza contro la presenza dei ministri al castello del Valentino, a Torino, e hanno rispettato la promessa al grido di «Fuori i sionisti dall'università». Scontri e tensioni con le forze dell'ordine, sette agenti contusi, feriti e 30 identificati tra gli attivisti, il bilancio dell'ennesima manifestazione pro Palestina.

Gli studenti in mobilitazione contro gli accordi tra le università e Israele hanno, infatti, provato a raggiungere in corteo, prima di essere bloccati dalle forze dell'ordine, la sede del Politecnico dove era in corso una conferenza con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, la ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.

Protesta e condanne

Lanci di uova, fumogeni e dunque le tensioni. Sono sette i poliziotti rimasti contusi durante i tentativi di sfondamento del cordone di sicurezza da parte dei manifestanti, come reso noto dalla questura di Torino. Le organizzazioni studentesche, sui social, hanno denunciato feriti anche tra di loro. Poi anche l'irruzione di un gruppo di manifestanti con la bandiera palestinese al convegno. Ma i ministri erano già via.

«Condanniamo con fermezza quanto accaduto, lo Stato è accanto a chi difende la libertà e la sicurezza di tutti i cittadini», ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni nell'esprimere solidarietà alle forze dell'ordine «per l'ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi». Lollobrigida parla invece di «squadracce organizzate che tentano di impedire in un'università un convegno».

A esprimere solidarietà alla polizia è anche Tajani. «Si può manifestare a favore di chiunque o contro chiunque purché si rispettino sempre le regole - ha commentato il ministro degli Esteri - Insultare carabinieri, poliziotti, finanzieri è inaccettabile»

Anche Bernini, presente alla conferenza, sottolinea come alla luce delle nuove tensioni sia utile «il Comitato per l'ordine e la sicurezza convocato per domani al Viminale». «Nessun dialogo - ha aggiunto - con chi fa irruzione ai convegni, con chi assalta i rettorati e chi aggredisce la polizia».

Proprio tra la sessione del mattino e quella pomeridiana, dopo che i ministri sono andati via, un gruppo di ragazzi e ragazze ha fatto irruzione nel Castello del Valentino.

Le altre città: Bologna, Pisa, Roma

Nelle stesse ore in cui a Torino aumentavano le tensioni, nel resto del Paese gli studenti si preparavano a manifestare nei propri atenei. All'Università di Bologna i ragazzi dei collettivi hanno ribadito il loro dissenso nei confronti degli accordi tra l'ateneo, Israele e «le industrie belliche». Tutto mentre era in corso il senato accademico.

Presidio anche a Pisa, davanti alla Scuola superiore Sant'Anna. Come negli altri atenei la richiesta era di «stop agli accordi». Studenti, docenti e personale amministrativo si sono riuniti in assemblea a Genova per discutere del «boicottaggio accademico» che, sottolineano, è la loro risposta «alla repressione».

Intanto a Roma, domani alle 11, ci sarà un sit in dei collettivi della Sapienza per contestare il comitato per l'ordine e la sicurezza con la ministra Bernini e il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. La manifestazione si inserisce nell'ambito di uno stato di «agitazione permanente verso e oltre il senato accademico del 14 maggio» alla Sapienza. Rimane, sul pratone dell'ateneo, il presidio delle tende e continua lo sciopero della fame portato avanti dalle studentesse e dagli studenti «a staffetta».


Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Aprile 2024, 20:55
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