Scontri a Roma per una casa popolare data a famiglia italo-eritrea: i residenti difendono gli occupanti abusivi

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Lancio di sassi, scontri, feriti e arresti. Ancora tensione alla periferia della Capitale. A far scattare la scintilla stamattina è stata l'assegnazione di una casa popolare a una famiglia di origine eritrea in via Giovanni Porzio, al Trullo.

Una trentina di persone, tra cui attivisti di Forza Nuova, si è radunata all'esterno dell'alloggio dell'Ater occupato abusivamente da una donna con il figlio minore per protestare e ostacolare le operazioni di sgombero dell' appartamento da parte della polizia locale e di consegna alla famiglia assegnataria. Ne è nato un fitto lancio di sassi e altri oggetti contro le forze dell'ordine per sbarrare l'ingresso alla nuova famiglia. La tensione è salita fino a sfociare in scontri. Tre agenti sono rimasti feriti perché colpiti in testa da alcuni sampietrini mentre in cinque sono stati arrestati con l'accusa di lesioni, resistenza e percosse a pubblico ufficiale. Tra loro anche il responsabile romano del movimento Gianluca Castellino, già arrestato un paio di anni fa perché trovato in possesso di una bustina con dentro cocaina e assolto due giorni dopo dall'accusa di detenzione e spaccio. E in queste ore sono al vaglio degli inquirenti le immagini della polizia scientifica per individuare altri responsabili degli scontri.

Sulla vicenda è intervenuta la sindaca Virginia Raggi che ha sottolineato: «Roma non farà mai nessun passo indietro davanti alla violenza neofascista: è inaccettabile e siamo vicini alla famiglia aggredita e agli agenti feriti». Mentre Forza Nuova ha chiesto «l'immediata liberazione dei patrioti italiani colpevoli solo di aver reagito a una vergognosa azione antipopolare». Per il movimento, «il modo in cui il sindaco di Roma Virginia Raggi e la Questura capitolina sta affrontando una vera emergenza sociale equivale a soffiare sul fuoco per trasformare la protesta civile e silenziosa in protesta violenta. Forza Nuova si fa carico delle doglianze dei romani costretti a vedere i propri quartieri in stato d'assedio e famiglie sfrattate portate via e messe in mezzo alla strada».

Dopo l'ennesimo episodio di violenza che coinvolge vigili urbani, il sindacato Ospol-Csa ha indetto lo stato di agitazione, preannunciando che i 6000 agenti sono pronti a manifestare in divisa «contro il Comune »assente« in materia di sicurezza sul lavoro, per le strade di Roma Capitale.
Non è la prima volta che nella Capitale l'assegnazione di alloggi popolari a immigrati sfocia in 'rivoltè guidate da movimenti di destra. I casi più recenti risalgono al 6 dicembre scorso, a San Basilio, durante la consegna di una casa a una famiglia di origine marocchina; e a fine gennaio, quando un blitz di Forza Nuova, Roma ai Romani e Casapound impedì a una famiglia di immigrati di ottenere un alloggio popolare al Trullo. E sempre più spesso esponenti di movimenti di destra animano iniziative nella periferia romana che poi sfociano in disordini: come gli scontri fuori l'aula municipale a Tiburtino III a pochi giorni del ferimento di un un eritreo fuori dal Centro di accoglienza per immigrati.


(Video Cecilia Fabiano/Ag.Toiati)
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Settembre 2017, 20:36
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